Il calcio nel frattempo, si ferma a causa della seconda guerra mondiale. Nella stessa stagione, gli uomini di Rossetti arrivano fino agli ottavi di Coppa Italia: dopo aver sconfitto Sambenedettese, Fano, Pescara, Pisa e Vicenza, il 7 aprile la Lazio di Silvio Piola ferma il cammino dei marchigiani. Il 19 marzo 1910 nasce il Football Club Universitario composto da un mix di studenti delle varie facoltà e dei licei cittadini, giocherà solo incontri amichevoli locali e si scioglierà con l’ingresso in guerra dell’Italia. In questo periodo gioca solo amichevoli con il nome Erranti Sportivi Maceratesi. La Robur cambia logo, nel nome della storia. Nel dicembre 1918 la società filantropica Helvia Recina, nata nel lontano 1845, apre la sezione calcistica con il nome Macerata Helvia Recina Football Club. La società viene iscritta in un girone gestito dalla Lega Centro-Sud con la nuova denominazione di Società Sportiva Maceratese, cogliendo una sofferta salvezza. L’anno successivo è iscritta al campionato regionale di Seconda Divisione. Nel 1924-1925 non gioca in nessun campionato federale ma viene iscritta al posto della Vigor Senigallia in Prima Divisione dell’anno seguente.

Nonostante la retrocessione il Macerata riesce a cogliere alcuni risultati degni di nota: si ricordano le vittorie casalinghe su Verona e Liguria, che successivamente vincerà il campionato. L’A.C.D. Società Sportiva Maceratese 1922, meglio nota come Maceratese, è una società calcistica italiana con sede nella città di Macerata. Nel 1935 la società assume la denominazione Associazione Calcio Macerata, maglie calcio retro poco prezzo e il bianco e il rosso vengono scelti come nuovi colori sociali. Nel 1927 cambia denominazione in Società Sportiva Macerata. Nella stagione 1968-1969 c’è da segnalare una squalifica del campo che porta i biancorossi a giocare le partite casalinghe lontano da Macerata che non riescono a centrare la salvezza. Secondo la squadra, esse simboleggiano l’identità, l’emozione e la tensione che si vivono durante le partite. Vinse due partite su tre (con Trieste e con il Monza nel ritorno) ma, a girone ancora da concludere, la Federcalcio l’ammise comunque alla C per l’anno successivo.

I problemi per la squadra biancorossa sorgono nelle fasi finali quando viene inserita in un minigirone comprendente la MATER di Roma, Catania e Molinella; proprio quest’ultima vincerà lo scontro decisivo, al Littoriale di Bologna, conquistando la Serie B a danno del Macerata. Le fasi finali iniziano con la sconfitta contro il Vicenza; seguiranno le vittorie contro Varese e MATER, allenata da Fulvio Bernardini. Il 7 gennaio 1923 la squadra gioca un’amichevole contro il Libertas Rimini, imponendosi per quattro reti a zero; tale gara è la prima giocata dal sodalizio marchigiano. Il 24 febbraio 1946 si gioca Pistoiese-Lucchese, una partita ritenuta decisiva per la promozione in Serie B. L’arbitro è il fiorentino Alfiero Goracci, lo stadio è pieno in ogni ordine di posti, c’è molta tensione tra i tifosi. Dopo il vantaggio iniziale firmato su punizione da Nicolò Corticchia, i marsicani ribaltano la partita nel secondo tempo, ma le reti di Nicola Santirocco e Jonatan Alessandro al 92º e 95º minuto ribaltano ancora il risultato (2-3) e fanno esplodere di gioia gli oltre 700 tifosi aquilani accorsi allo stadio. I biancorossi acquistano l’allenatore-giocatore Gino Rossetti, ex bomber del Torino e della Nazionale, vincono ancora una volta il proprio girone, con quattro punti di vantaggio sull’inseguitrice Rimini.

Chiesa di San Martino: La chiesa si trova a Pontorme conserva ancora tracce romaniche: all’esterno: l’abside, la facciata coronata da archetti intrecciati e il campaniletto a vela. Gennaio 1905: su iniziativa di padre Saglietto, parroco di chiesa di San Ferdinando, il comune dà avvio allo sventramento di alcuni quartieri e vicoli della Venezia Nuova, per prevenire ulteriori epidemie di colera. La nazionale guatemalteca propriamente detta, soprannominata la Azul y Blanco (la biancazzurra), esordì invece ai Giochi del centenario dell’indipendenza a Città del Guatemala il 14 settembre 1921, vincendo per 9-0 contro l’Honduras. Il 20 luglio 1939, durante l’amichevole contro la Finlandia a Helsinki, per la prima volta, la nazionale italiana portò i numeri sulle maglie, che erano neri su un quadrato bianco cucito sul dorso delle maglie. Nel primo decennio d’esistenza, la Macedonia portò ricamato sulle divise uno scudetto bianco contenente lo stemma nazionale e, in capo, la relativa bandiera.

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