Ma i nerazzurri non si erano arresi, fino ad ottenere una deroga dalla Lega Calcio. Il suo sviluppo urbanistico e sociale è stato fortemente influenzato dalla politica industriale e demografica dell’epoca. Ciò andrà a costituire un tessuto culturale di comunità specifico che possiamo definire del dispositivo-fabbrica, altrettanto orientato dalla ferrovia e dal suo indotto industriale. È dagli anni ’90 che iniziano a manifestarsi segnali di decrescita, dovuti alla crisi del settore industriale e alla conseguente chiusura delle più importanti fabbriche come la Casaralta e insieme ad essa tantissime altre. La sua nascita come quartiere operaio, la sua crisi a seguito della dismissione industriale, e la sua riqualificazione in corso sono tutte tappe che riflettono le trasformazioni economiche, sociali e culturali della città di Bologna. La disgregazione dell’assetto originario inizierà un secolo dopo la fondazione del quartiere in seguito alla crisi delle attività manifatturiere e alla terziarizzazione dell’economia bolognese. Vi sono custoditi numerosi reperti, tra i quali le antefisse di Sileno e di Gorgone, le ceramiche della collezione Navarra, i reperti recuperati nelle tre navi greche affondate sulla costa gelese nel V secolo a.C., i reperti scoperti nelle necropoli preistoriche e greche di Gela ed hinterland, maglia milan off white le due arule fittili scoperte a Bosco Littorio e le circa 1000 monete.
Nel 1998, come parte delle cerimonie di apertura della Coppa del Mondo 1998 è stata scelta tra Europa e Sud America la top undici del XX secolo da 250 giornalisti internazionali di calcio. I processi di riqualificazione urbana nella Bolognina sono inquadrabili nel contesto del sistema economico capitalistico neoliberale. Il sistema di paratoie è noto come Sostegno del Battiferro, dove sostegno è un sinonimo di chiusa. Tino: noto esponente dei Boys scomparso anni fa. A partire dagli anni Ottanta, il quartiere ha iniziato a trasformarsi in chiave post-industriale. “Creare valore” e “aprire il mercato” sono concetti chiave di Formisano che da quattro anni insegna Marketing e comunicazione dello sport al Suor Orsola Benincasa. I Laboratori di partecipazione, infatti, sono stati spesso utilizzati come uno strumento per legittimare le scelte dell’amministrazione comunale, senza garantire un reale coinvolgimento dei cittadini. «Questi ultimi 30 anni si è tutto molto frantumato, siamo in una fase un po’ di rigenerazione da questo punto di vista, per cui si mescolano cittadini bolognesi, cittadini che arrivano da tutte le parti d’Italia, studenti universitari, immigrati che stanno ovviamente nelle zone di più alta attrattiva di immigrazione e siamo in una fase di trasformazione sia urbanistica che sociale alla ricerca di una nuova identità, è una fase sicuramente…
La Bolognina è un esempio emblematico del processo di fissione del segno città e delle contraddizioni dei processi di rigenerazione urbana. I processi di rigenerazione urbana messi in atto dal Comune di Bologna hanno contribuito a questa trasformazione, favorendo l’insediamento di attività commerciali e servizi. Le testimonianze degli abitanti, però, mostrano una forte divergenza tra l’immagine prodotta dal Comune e il vissuto spaziale dei residenti. Il processo partecipativo avviato dal Comune di Bologna per la riqualificazione del quartiere Bolognina è un esempio virtuoso di come la cittadinanza possa essere coinvolta nelle decisioni che riguardano il proprio territorio. Tra i diversi strumenti adottati dall’amministrazione bolognese per attivare la cittadinanza nel percorso di rigenerazione, il patto ha assunto particolare rilevanza. Dai primi anni del Novecento l’area della Bolognina si caratterizza per essere una delle prime periferie ad alta concentrazione di fabbriche. Durante la chiusura delle fabbriche nel quartiere si inizia a percepire un nuovo fenomeno, quello dei flussi migratori provenienti da altri paesi per lo più extra europei. Lavorò anche per il calcio, in cinquant’anni diventato un fenomeno nazional-popolare, quindi da controllare, indirizzare, sfruttare come tutto il resto del Belpaese. La Bolognina, come il resto del capoluogo emiliano-romagnolo, ha conosciuto un declino in termini di popolazione residente nel rione, che ha smesso di decrescere con il massivo arrivo in quartiere di stranieri, i quali ne hanno invertito il trend negativo di crescita.
La percezione della qualità della vita, della partecipazione e degli spazi pubblici è influenzata da diversi fattori, tra cui la storia del quartiere, le caratteristiche della popolazione residente e le politiche di riqualificazione urbana. Questi processi, infatti, favoriscono la trasformazione di spazi pubblici e privati in merce, contribuendo alla riduzione delle comunità urbane a meri attori paradigmatici. La città contemporanea è infatti diventata un luogo privilegiato per la produzione di profitto, attraverso la trasformazione di spazi pubblici e privati in merce. 2) I grandi imballaggi per il trasporto ala rinfusa (GIR) devono soddisfare le condizioni dell’Appendice A.6. Nota: L’acido clorico in soluzione contenente più del 10 % di acido clorico o le miscele di acido clorico con ogni altro liquido diverso dall’acqua non sono ammesse al trasporto. «Io mi sono trasferito in Bolognina tre anni fa, avevamo vissuto in tante altre zone della città, e avevamo un po’ la difficoltà ad ambientarci, a riuscire a stringere legami. Negli anni ’90 il problema della violenza nel calcio si accentua ulteriormente, sviluppandosi, in molti casi, in atti di ribellione. Negli anni successivi al Piano del 1985 lo sviluppo della Bolognina fu inquadrato in una serie di direttive politiche tese non solo a un ridisegno urbano estetico e funzionale, ma anche a un nuovo uso degli spazi nel senso della loro destinazione sociale.